I protagonisti dei fumetti in TV: NICK CARTER

Autori: Bonvi e Guido De Maria
Anno di nascita: 1972
Prima apparizione in Tv: 14 settembre 1972 in “Gulp!”


Nick Carter, il simpatico detective di Bonvi (al secolo Franco Bonvicini) e Guido De Maria, è il primo personaggio ad apparire sul video nella prima puntata di Gulp! e con lui e con i suoi assistenti, il grosso Patsy e il saggio Ten, nasce ufficialmente il linguaggio dei “Fumetti in TV”.

L’episodio pilota della serie televisiva, Il mistero dei dieci dollari, serve infatti come provino per la Rai e viene dapprima realizzato in bianco e nero nell’inverno tra il 1969 e il 1970.
Successivamente viene rigirato a colori su richiesta della RAI, anche se i telespettatori nel 1972 lo vedranno ancora in bianco e nero (il colore verrà introdotto in Italia solo nel 1977 e il successivo Supergulp! sarà proprio uno dei primi programmi ad essere trasmessi a colori dalla televisione nazionale). In TV Nick Carter apparve, tra il 1972 e il 1979, in 25 avventure a fumetti in TV e, nel 1981, in 3 avventure realizzate in semianimazione, senza balloons su richiesta della RAI.
Vediamo qui di seguito il primo mitico episodio di Nick Carter trasmesso nel 1972.



Uno dei motivi di successo dei fumetti in TV sono anche le colonne sonore, perfette, quasi cinematografiche, volute dal regista De Maria, che sfrutta la sua grande esperienza maturata nella realizzazione dei Caroselli. Oltre alle memorabili musiche di Franco Godi, detto Mister Jingle per le numerose musiche scritte per caroselli e spot pubblicitari, per la voce di Nick Carter viene incaricato Carlo Romano, uno dei più grandi caratteristi del doppiaggio italiano, già voce tra gli altri di Jerry Lewis, Alfred Hitchcock e Fernandel. Alla sua scomparsa viene poi sostituito da altri due grandi: prima Stefano Sibaldi poi Peppino Rinaldi. Le voci degli altri personaggi sono di Silvio Spaccesi (Patsy), Giorgio Ariani (Ten), Mauro Mattioli (Stanislao Moulinsky) e lo stesso Guido De Maria (Bartolomeo Pestalozzi).
Vediamo Mauro Mattioli, scomparso a fine 2008, dare la voce all'acerrimo nemico di Nick Carter.



A seguito del successo della trasmissione televisiva Gulp!, Bonvi realizza ben ottanta brevi storie a fumetti (Nick Carter Story), pubblicate dal “Corriere dei Ragazzi” tra il 1972 e il 1975. A causa della vasta mole di lavoro e di altri personaggi che sta realizzando in quel momento (tra cui le sue celebri Sturmtruppen), Bonvi affida i disegni di alcune storie del detective anche a due suoi promettenti allievi: Clod (Claudio Onesti) e Silver (Guido Silvestri), futuro papà di Lupo Alberto, che disegneranno anche qualche episodio televisivo per Supergulp! sui testi di De Maria.
Quando il “maledetto Carter” smaschera il colpevole di turno, scopre che il più delle volte si tratta dell’acerrimo nemico Stanislao Moulinsky, l'asso dei travestimenti o, più raramente, negli episodi di Supergulp!, di Bartolomeo Pestalozzi da Pinerolo. Come sempre, “tutto è bene ciò che finisce bene” e, in attesa di un nuovo episodio, “l’ultimo chiuda la porta”. Una serie di frasi e tormentoni che rimangono impressi nella memoria collettiva italiana fino ad oggi.


Il nome del divertente personaggio prende origine dall’omonimo detective ideato nel 1886 dall'americano John Russell Coryell (1848-1924) per le riviste popolari soprannominate “dime novel”, chiamate così perché costavano 10 centesimi di dollaro. Protagonista di centinaia di racconti pubblicati sul settimanale "Nick Carter Detective Library", l'investigatore americano ebbe un enorme successo internazionale: oltre alla versione inglese, uscì in tedesco, francese, italiano, russo, fiammingo, spagnolo, boemo, svedese, danese, ungherese e polacco. La prima edizione italiana fu pubblicata nel 1908 dalla Casa Editrice Americana, a cui seguì dal 1919 quella della Nerbini che continuò le pubblicazioni fino al 1949 e alla cui edizione si ispirò De Maria per realizzare il primo provino per la RAI. Il Nick Carter di Coryell era un detective “hard-boiled”, quasi un supereroe, maestro del travestimento (lui, e non l’acerrimo nemico!), definito nelle copertine come "sterminatore dei malfattori” tra i quali spiccavano il re dei delinquenti Carruthers, il terribile dottor Quartz e l'infernale Dazaar. Anche il Carter di Coryell abitava a New York ed era accompagnato da alcuni aiutanti: il cugino "Chick" Carter, Patsy Murphy e Ten Itchy, figlio dell'imperatore del Giappone.

Bonvi e De Maria, pur mantenendo alcuni nomi e l'ambientazione, reinventarono completamente i personaggi e le storie donandogli lo humor che ne hanno fatto un character completamente nuovo, un detective dell’ovvio capace di “bucare” lo schermo e divertire fino ai giorni d’oggi.
Così scriveva Oreste Del Buono circa la nascita del detective nella prefazione al volume “Nick Carter” edito da Dardo nel 1974:
“La storia ha inizio verso il 1970, quando la televisione italiana commissiona allo studio De Maria e Bonvi di Modena qualche short da cinque minuti a carattere spettacolare e non pubblicitario, basato non sull'animazione, ma sulla vignetta. La proposta è di consacrare gli shorts a un personaggio di poliziotto celebre. La televisione propone Petrosino o Nick Carter. De Maria sceglie Nick Carter, insomma il poliziotto privato invece di quello pubblico. Quello pubblico toccherà a Paolo Campani. Si tratta di rileggere le vecchie dispense Nerbini con gusto parodistico, ma con rinnovata attenzione alle incongruenze, alle divagazioni, alle esasperazioni del loro linguaggio, il pastiche derivante dalle imperfette traduzioni italiane d'epoca e dalle disinvolte zeppe aggiunte per arrivare a mettere insieme le pagine necessarie a una dispensa da varare sotto le crude e smaglianti copertine di Tancredi Scarpelli. All’animazione si sostituisce la macchina con i suoi movimenti, è una tecnica che De Maria affina attraverso un’infinità di prove e di esperimenti. La lettura è un poco più lenta di quella usata, ad esempio, da Campani per Petrosino. La concitazione, secondo De Maria, rende troppo difficile la fruizione da parte del pubblico, supposto non solo di bambini ma anche di adulti, quindi di gente più tarda. De Maria, oltre che ex disegnatore umoristico, è ex attore di cabaret, nonché regista carosellaro, così punta molto sulla colonna sonora per una collaborazione ai movimenti della macchina in sostituzione dell'animazione. La voce di Nick Carter, tanto per cominciare, è già assegnata a Carletto Romano, il doppiatore di Jerry Lewis. Ma c’è un guaio. Senza l’animazione, i personaggi in scena hanno per forza la bocca aperta o chiusa per sempre. Dunque, non si capisce chi parla. Ed ecco l’idea di porre in evidenza un bel fumetto scritto per ciascuno. Un fumetto in sincrono con il sonoro, per dar l’idea che a parlare e proprio quello lì e non un altro qualsiasi e per distogliere il pubblico dalla fissità eccessiva del quadro. Insomma, Nick Carter nasce a fumetti prima sullo schermo televisivo che sulla pagina del giornale che lo ospiterà con grande successo. Prima per la rubrica Gulp che per il Corriere dei Ragazzi. Un fumetto extrafumetto. A disegnarlo non poteva essere che Bonvi, il più extra probabilmente tra i disegnatori nostrani, il banditore di un underground casereccio, ma non per questo meno tumultuoso, pittoresco, aggressivo e prepotente. Infatti, anche voi credevate, ci scommetto, che l'autore di Nick Carter fosse solo Bonvi. Invece, oggi arrivo io a rivelarvi che gli autori sono Bonvi & C. E che il C. è De Maria.”.

Del Buono spiegava la genesi del detective ancor prima della sua definitiva consacrazione televisiva avvenuta dal 1977 al 1981 con il successivo “Supergulp!", la trasmissione cult di Guido De Maria e Giancarlo Governi, di cui Nick Carter diventerà il presentatore a cartoni animati insieme ai suoi inseparabili assistenti, introducendo al grande pubblico i più famosi personaggi dei comics italiani e stranieri.
Recentemente il detective è stato ripubblicato prima da Salani che ha realizzato un cofanetto a lui dedicato con libro+DVD (2008) e due volumi di grande formato (2012 e 2013), poi da Mondadori Comics con due volumi usciti nella collana "Superfumetti" (2015).
Nick Carter lo ritroviamo online sui social network: su Facebook, sulla sua pagina ufficiale curata dagli Eredi Bonvicini e da De Maria e su un Gruppo di fan, oltre che su Instagram, sulla neonata pagina ufficiale.
L'abbiamo visto riapparire nei giorni dell'emergenza Covid-19, in nuove vignette con i disegni di Clod, storico aiutante di Bonvi, e i testi dello stesso Guido De Maria.


Nick Carter © Bonvi / Eredi Bonvicini / Guido De Maria 

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