NICK CARTER STORY: LA VERA STORIA

Vignetta tratta da "Il SuperSuperGulp!", Mondadori, 1978

Sta uscendo in edicola una collana mensile intitolata “Nick Carter Story”, pubblicata dall’Editoriale Cosmo e curata da Sofia Bonvicini con Alberto Brambilla che ha l’ingrato compito di sostituire l’insostituibile Luca Boschi. Il sottotitolo della serie è piuttosto ambiguo: “Tutto il Nick Carter di Bonvi”. Nell’occasione dell’uscita di questa serie la pagina Facebook ufficiale di Bonvi, “Franco F. Bonvicini in arte BONVI”, ha iniziato, senza alcuna ragione, la pubblicazione di una serie di post dai contenuti rancorosi (es. “sedicenti “autori”” ora trasformato in “sedicenti “amiconi””) e falsi (“dalla mente e dalle mani del suo unico e vero creatore, Bonvi”).
Guido De Maria, per l'amicizia fraterna che lo ha sempre legato a Bonvi, è rimasto molto amareggiato e dispiaciuto per questi ingiustificati attacchi e per la mistificazione della realtà.

Per questo vogliamo ricordare ancora una volta come si sono svolti i fatti. NICK CARTER è stato creato da Bonvi insieme a Guido De Maria per il programma Rai “Gulp! I fumetti in TV”, le cui trasmissioni iniziarono il 14 settembre 1972. A seguito del successo televisivo ottenuto da Nick Carter, su permesso di Guido De Maria (che, oltre ad essere co-autore del personaggio, era anche co-autore con Giancarlo Governi e regista della trasmissione TV che lo conteneva), Bonvi realizzò in autonomia alcune decine di storie principalmente per il Corriere dei Ragazzi, con la collaborazione di Silver e Clod. Queste storie, intitolate “Nick Carter Story”, costituiscono il corpus della pubblicazione mensile attualmente in corso pubblicata dell’Editoriale Cosmo. Così come ci sono alcune avventure su carta a cui non collaborò De Maria, ci sono diverse avventure televisive del personaggio a cui non lavorò Bonvi, ma videro disegnare Silver e Clod sui testi di Guido De Maria. Così Bonvi non intervenne neppure nei testi e nei disegni delle animazioni di Nick Carter in veste di presentatore di Supergulp dal 1977 al 1981.
Negli anni successivi alla loro realizzazione, Guido De Maria, come da accordi con l’altro autore del personaggio, su alcune ripubblicazioni delle “Nick Carter Story” realizzate da Bonvi fece qualche modifica ai testi nelle nuvolette, sistemando le zoppicanti rime di Ten in altrettanti ottonari metricamente corretti. Si è trattato di una piccola revisione successiva dell’opera apportata da uno degli autori del personaggio nell’ottica di un suo miglioramento. D’altronde modifiche di testi e disegni avvenivano già anche per le trasposizioni reciproche tra le avventure televisive e quelle cartacee del personaggio negli anni dei programmi TV.


La co-autorialità del personaggio, oltre che ben nota a tutti, è anche provata dal fatto che, dal 1978 in poi (a seguito di un accordo preciso tra i due autori sulla dicitura da utilizzarsi), sulle pubblicazioni dove appare il personaggio il copyright viene indicato come: Nick Carter © BONVI – DE MARIA.
Lo stesso copyright venne successivamente scritto di pugno dallo stesso Bonvi per le tavole realizzate dal 1980 in poi e utilizzato in tale forma fino ad oggi, anche grazie ad un accordo sottoscritto con gli Eredi Bonvicini, sulle varie pubblicazioni e sulle ultime vignette pubblicate online negli ultimi anni (firma omessa dall’ultima pubblicazione attualmente in edicola, anche se il copyright corretto è riportato scritto in seconda di copertina).

Già nel 1974 (dopo “Gulp! I fumetti in TV” del 1972 ma prima del clamoroso successo di “Supergulp!” che andrà in onda dal 1977), Oreste Del Buono spiegava molto bene la nascita del personaggio nella sua introduzione per il volume “Nick Carter” pubblicato dalla Dardo:
“La storia ha inizio verso il 1970, quando la televisione italiana commissiona allo studio De Maria e Bonvi di Modena qualche short da cinque minuti a carattere spettacolare e non pubblicitario, basato non sull'animazione, ma sulla vignetta. La proposta è di consacrare gli shorts a un personaggio di poliziotto celebre. La televisione propone Petrosino o Nick Carter. De Maria sceglie Nick Carter, insomma il poliziotto privato invece di quello pubblico. Quello pubblico toccherà a Paolo Campani. Si tratta di rileggere le vecchie dispense Nerbini con gusto parodistico, ma con rinnovata attenzione alle incongruenze, alle divagazioni, alle esasperazioni del loro linguaggio, il pastiche derivante dalle imperfette traduzioni italiane d'epoca e dalle disinvolte zeppe aggiunte per arrivare a mettere insieme le pagine necessarie a una dispensa da varare sotto le crude e smaglianti copertine di Tancredi Scarpelli. All’animazione si sostituisce la macchina con i suoi movimenti, è una tecnica che De Maria affina attraverso un’infinità di prove e di esperimenti. La lettura è un poco più lenta di quella usata, ad esempio, da Campani per Petrosino. La concitazione, secondo De Maria, rende troppo difficile la fruizione da parte del pubblico, supposto non solo di bambini ma anche di adulti, quindi di gente più tarda. De Maria, oltre che ex disegnatore umoristico, è ex attore di cabaret, nonché regista carosellaro, così punta molto sulla colonna sonora per una collaborazione ai movimenti della macchina in sostituzione dell'animazione. La voce di Nick Carter, tanto per cominciare, è già assegnata a Carletto Romano, il doppiatore di Jerry Lewis. Ma c’è un guaio. Senza l’animazione, i personaggi in scena hanno per forza la bocca aperta o chiusa per sempre. Dunque, non si capisce chi parla. Ed ecco l’idea di porre in evidenza un bel fumetto scritto per ciascuno. Un fumetto in sincrono con il sonoro, per dar l’idea che a parlare e proprio quello lì e non un altro qualsiasi e per distogliere il pubblico dalla fissità eccessiva del quadro. Insomma, Nick Carter nasce a fumetti prima sullo schermo televisivo che sulla pagina del giornale che lo ospiterà con grande successo. Prima per la rubrica Gulp che per il Corriere dei Ragazzi. Un fumetto extrafumetto. A disegnarlo non poteva essere che Bonvi, il più extra probabilmente tra i disegnatori nostrani, il banditore di un underground casereccio, ma non per questo meno tumultuoso, pittoresco, aggressivo e prepotente. Infatti, anche voi credevate, ci scommetto, che l'autore di Nick Carter fosse solo Bonvi. Invece, oggi arrivo io a rivelarvi che gli autori sono Bonvi & C. E che il C. è De Maria.”

Se qualcuno non fosse ancora convinto, sempre a proposito di Guido De Maria come co-autore di Nick Carter riportiamo anche quanto dichiarato da Giancarlo Governi, responsabile in quegli anni  dei programmi speciali Rai e ideatore assieme a De Maria della trasmissione “Gulp! i fumetti in Tv”: 
“Ho sempre detto, e dopo tanti anni intendo ribadirlo con forza, anche a futura memoria, che se Bonvi, che io avevo contattato, non fosse venuto con Guido De Maria, i Fumetti in Tv, e quindi Nick Carter che ne furono subito la guida e il pilota, non sarebbero mai nati. Innanzi tutto perché Guido inventò la tecnica e fece diventare un genere quello che era stata una mia semplice intuizione. E poi Guido, quando io gli misi davanti i due personaggi, Petrosino e Nick Carter, che avevo scelto per trovare il pilota di tutto il programma, Guido non ebbe nessuna esitazione: scelse Nick Carter, perché – disse – era un personaggio immaginario che noi avremmo potuto trattare anche in chiave parodistica con grande libertà, mentre Petrosino era un personaggio reale, con una sua storia che non poteva essere alterata in nessun modo.”

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